Forma dei fori
Le più semplici
Le più semplici forme dei fori sono quella tonda, quella quadrata e quella triangolare (equilatera). Mentre il foro triangolare viene richiesto molto raramente per scopi specifici, i fori tondi e quadrati sono in assoluto i più richiesti. Da questi sono pure derivati il foro oblungo (asola) ed il foro rettangolare (a spigoli vivi).
Il foro tondo viene determinato dalla misura del suo diametro "d", mentre per il foro quadrato si indica la misura del lato "a". Sono possibili diametri "d" e lati "a" fino a 120 mm.
La norma DIN 24042 consente un raggio dello spigolo del foro quadrato di r max = 0,15 a
I fori oblunghi e rettangolari sono definiti dalle misure della loro larghezza "a" e dalla lunghezza "l" che possono raggiungere valori massimi di "a" = 120 mm e "l" = 200 mm e più.
Fori particolari
Oltre a questi fori ve ne sono molti altri di forma particolare, per esempio: esagonale, quadrato a spigoli arrotondari, romboidale, triangolare, a stella e a chiave.
Questi ultimi trovano applicazione per usi specifici, mentre quelli descritti più sopra corrispondono ad oltre l'80% della produzione, trovando utilizzo nei più svariati settori.
Non sempre si vuole che il perimetro del foro sia nello stesso piano della superficie della lamiera. Talvolta si provvede a deformare in modo omogeneo tutto il contorno del foro o verso l'alto o verso il basso rispetto al piano della lamiera.
Un siffatto foro è chiamato svasato.
Mentre normalmente tutti i fori di una lamiera sono svasati o verso l'alto o verso il basso, Graepel ha sviluppato il metodo di combinare i due sensi di svasatura in una sola lamiera.